Online
troverete tantissime recensioni di Bel-Ami di Guy De Maupassant. Sarebbe
inutile scrivere le stesse identiche cose, parlare della trama, raccontare di
Georges Duroy e dei suoi machiavellici piani per raggiungere il vertice
dell’alta società. Questa vuole essere una recensione sui generis, un modo
diverso di approcciarsi al libro, alle vicende narrate ed a ciò che tendono a
suscitare in chi legge, tenendo ben presente che ogni lettore, col suo vissuto
e il suo bagaglio di sentimenti, vivrà emozioni differenti.
E’ d’obbligo
scrivere qualcosa sulla trama del libro, per fornire comunque una base di
partenza, affascinare o allontanare i curiosi lettori alla ricerca di un nuovo
amico da sfogliare.
Partiamo
quindi! Cercherò di essere sintetica, per passare alla seconda parte della
recensione.
Siamo a fine 800. Georges Duroy, dopo aver svolto per due
anni il servizio militare in Algeria, si trasferisce a Parigi, dove inizia a
lavorare come impiegato nelle Ferrovie. Una sera, mentre si aggira
disperatamente per le vie della Ville Lumière, squattrinato e disperato, incontra un suo vecchio commilitone, Charles
Forestier, che lo convince a presentarsi al signor Walter, direttore de “La
Vie Française”, giornale politico
parigino. Grazie alla sua spregiudicatezza ed al suo enorme fascino, il bel
giovane conquista il capo che gli commissiona la stesura di un articolo circa la
sua permanenza in Algeria: storie fantasiose miste a ricordi e ad un’attenta
analisi sul problema della colonizzazione. Nella stessa occasione, Duroy
conosce la bella ed intelligente moglie di Forestier, Madeleine, e un'amica di
quest'ultima, Clotilde de Marelle. Madeleine aiuta un inesperto Georges a
scrivere il suo primo articolo e gli suggerisce di corteggiare Clotilde. Inizia
così l’ambizioso percorso di conquista del bel francese. Georges riesce ad
introdursi, con i suoi modi gentili e affabili, nelle famiglie più in alto
della società parigina, seducendo le mogli degli uomini più rispettati e ricchi
dell’epoca che iniziano a soprannominarlo Bel-Ami, ignari delle calde avventure
che le loro rispettive donne vivono fra le braccia del bel giornalista. E’ così
che il nostro dongiovanni inizia la sua scalata al successo. Aveva capito che,
se gli uomini erano gli esecutori delle operazioni finanziarie e politiche, le
donne erano la mente, così, passando di letto in letto, riesce a captare
preziose informazioni per giocare al meglio le sue carte e assicurarsi un
futuro roseo ed agiato.
La trama termina qui, non voglio svelare troppi particolari
del libro per non togliervi il gusto di leggerlo.
Passiamo adesso alla recensione vera e propria ed ai destinatari
del libro. Personalmente mi sono
letteralmente innamorata di Georges che, per nulla romantico, incarna alla
perfezione la figura della maggior parte degli uomini della società odierna,
molto più presi dal loro Io, piuttosto che dal prossimo, dai sentimenti, dall’arricchimento
della loro anima. Georges è il classico arrampicatore sociale che non esita a
scendere a compromessi per realizzare i suoi sogni di gloria e mettere nelle
sue tasche quanto più denaro possibile. E’ un uomo che non considera le donne
figure angeliche, da rispettare e venerare, ma mezzi da utilizzare per
raggiungere più facilmente – e anche più piacevolmente - i propri obiettivi. Il
suo “corteggiamento” non dura che pochi attimi, giusto il tempo che occorre per
fare cadere le donne ai suoi piedi e far credere loro di esserne perdutamene
innamorato e dipendente. Credo, però, che il cedimento delle donne non dipenda
solo ed esclusivamente dalle capacità di Bel-Ami, cosa che si evince anche da
uno stralcio del testo:
Georges: << Quante si
abbandonerebbero a un rapido desiderio, al capriccio improvviso e violento di
un’ora, a una fantasia amorosa, se non temessero di pagare una breve e leggera
felicità con uno scandalo irreparabile e lacrime dolorose!>>
Parlava con una convinzione
contagiosa, come se stesse perorando una causa, la sua causa, come se dicesse:
<<Non è certo con me che
dovete temere simili pericoli. Provare per credere>>.
Le due donne (Madeleine e
Clotilde) lo contemplavano, approvando con lo sguardo: secondo loro parlava
bene e diceva cose giuste, e ammettevano con un silenzio complice che la loro
inflessibile morale di parigine non avrebbe resistito a lungo davanti alla
certezza del segreto.
Allora Forestier, quasi sdraiato
sul divano, con una gamba ripiegata sotto di sé, e il tovagliolo infilato nel
panciotto per non macchiare il vestito, dichiarò improvvisamente, con il
sorriso convinto degli scettici:
<<Che diamine! Sarebbe
proprio bello, se si fosse certi del segreto! Accidenti! Poveri mariti>>.
Nel silenzio assenso delle due dame, si coglie la malizia, il finto
perbenismo, la voglia di abbandonare determinati costumi, la lotta contro il
sessismo e il desiderio di lasciarsi andare alle passioni, senza correre il
rischio di provocare uno scandalo. Le tentazioni di Bel-Ami non sono che una
scusa, una giustificazione, per non ammettere la voglia sfrenata di sfiorare
con le proprie labbra gli arricciati baffi rossi dell’uomo. Georges, con le sue
parole ed i suoi gesti, prospetta alle donne, spesso vittime di matrimoni di circostanza,
un nuovo mondo, fatto di frivolezza, promiscuità, leggerezza e brio. Bel-Ami si
ama o si odia. E’ un uomo che non cerca la simpatia dei lettori, anzi, si
mostra per com’è: egoista, cinico, malizioso, dissacratore, furbo e sincero. Penso
di essere una delle poche donne ad amarlo. Il motivo? L’odio che ho maturato
verso l’uomo modello-Disney. Per anni ho
letto di principi azzurri, cavalieri coraggiosi pronti a battersi contro tutto
e tutti, pur di salvare la loro innamorata; vampiri che rinunciavano all’ebbrezza
di un bel cocktail di sangue per dedicarsi alla vena di una sola partner; rospi
che si trasformavano in principi; cattivi che mollavano il lato oscuro
ammaliati da due occhi dolci, ciglia lunghe incluse. Tutto ciò ha fatto nascere
in me la convinzione che anche il mondo reale fosse così, niente di più errato.
Nessun principe pronto a misurare la scarpetta a tutte le donne del reame, al
massimo ti ci accompagnano a comprarle le scarpe e si siedono in un angolo ad
aspettare che il supplizio finisca; nessun vampiro pronto a rinunciare alla
poligamia, anzi, devi anche fare attenzione che, con tutti quei cocktails, non
si sia beccato qualche malattia e te la trasmetta; i rospi restano rospi, spesso
gracidano anche nel sonno; i cattivi non cedono proprio al fascino di lunghe
ciglia (spesso finte), anzi, ti fanno anche colare il mascara nuovo di zecca. Tutto
ciò mi ha portata alla ricerca sfrenata, anche nei libri, di un po’ di realtà,
di un uomo che rispecchiasse quelli incontrati nella mia vita. Ecco che Bel-Ami
mi ha ricordato svariati esemplari di esseri che ho incrociato sul mio cammino
e dai quali sono prontamente scappata.
Per questo motivo, voglio consigliare la lettura di questo libro
alle ragazze illuse, quelle che hanno bisogno di vedere un’altra realtà, di
conoscere un universo maschile che si rifiutano di vedere. Odieranno Bel-Ami,
ma lo riconosceranno al momento opportuno e lo eviteranno oppure faranno finta
di cadere fra le sue braccia, consapevoli che ciò che stanno vivendo è
solamente un surrogato del vero amore. Allo stesso modo, sarebbe bello se anche gli
uomini leggessero questo libro: i macho, per rendersi conto che, spesso, non
sono le loro raffinate tecniche di conquista a farci capitolare ma abbiamo già
deciso, prima che loro ci rivolgano la parola, l’epilogo della serata; gli
insicuri, per dar loro coraggio, spingerli ad osare con una donna, non siamo
creature irraggiungibili, ma esseri umani con desideri, passioni, interessi,
sentimenti e amiamo gli uomini che non temono un rifiuto ma si buttano sperando
di strapparci un “sì”.
Non inserisco link per acquistare il libro, non mi pagano per fare pubblicità :) però posso dirvi che è facilmente reperibile, sia online che nelle librerie... (per questo motivo ho scelto un'immagine di un film e non di un libro..)