Come vi avevo accennato prima, ho deciso di partecipare ad
una Challenge, The hunting word challenge.
Anna ha scelto per noi lettrici dieci
parole. La prima parola che ho deciso di spuntare è “Finestra”. Perché proprio
questa? Perché è contenuta nel titolo di un romanzo di una delle mie scrittrici
preferite: Lucinda Riley.
Il libro si chiama “La luce alla finestra” edito da Giunti e mi ha emozionata sin dalle prime parole.
Non amo gli spoiler, ho deciso di aprire questo blog perché spesso,
a causa dell’enorme mole di libri che vengono stampati, ci si confonde e ci si
ritrova a leggere “cose” che mai avremmo voluto comprare! E poiché sono CONTRO
lo spreco di carta, ritengo giusto suggerire a dei lettori indecisi il libro
che fa per loro, in base a ciò che desiderano in quel momento. Non ci sono
libri GIUSTI, ci sono libri per ogni fase della nostra vita. Ecco perché anche
un libro per bambini può avere valenze diverse se letto in età differenti. Ma,
veniamo a noi, dovevo parlare del libro e mi sono persa in chiacchiere.
La Riley ci fa abilmente saltellare tra due epoche, il 1998
e gli anni della seconda guerra mondiale. Chi conosce questa scrittrice sa bene
che l’alternarsi di passato e presente è il suo cavallo di battaglia. Due storie
si intrecciano su carta: quella di Emilie de la
Martinières, che si ritrova con un’enorme eredità, ottenuta dopo la
morte della madre Valerie e quella di Sophia, la zia di Emilie, vissuta appunto
negli anni della grande guerra. Due donne che, ad un primo sguardo, potranno
sembrarci deboli e insicure, si riveleranno poi, ognuna a modo suo, detentrici
di una forza inaudita. Emilie verrà catapultata dal suo piccolo mondo, fatto di
solitudine e di tranquillità, a quello più mondano e pieno di responsabilità
della famiglia de la Martinières. Si troverà a dover aver a che fare con cifre
a sei zeri, un castello, un vigneto e un’enorme biblioteca, che faranno
riemergere tutte le insicurezze e le fragilità che l’avevano portata ad allontanarsi
da quella vita. Ma proprio nel momento di massimo sconforto incontrerà
Sebastian, un giovane gallerista d’arte che le parlerà della nonna Constance,
morta da pochi anni, e del legame con la famiglia di Emilie. Sarà proprio lui
la chiave che aprirà le porte del passato della bella ereditiera. Inizierà il
viaggio fra i ricordi di Jacques, fedele servitore della famiglia de la Martinières,
che narrerà la storia di Eduard, Sophia e Constance, in uno dei periodi più
sanguinosi di tutta la storia dell’uomo: la seconda guerra mondiale. Scopriremo
come le donne, per amore della loro patria, mettessero da parte i loro desideri
più grandi, per servire il loro Paese. Conosceremo l’enorme forza di Sophia,
cieca dall’età di sette anni, desiderosa di vivere, di amare, di conoscere il
mondo, anche senza la possibilità di vederne la luce. Saremo coinvolti dall’immenso
amore fraterno di Eduard, la sua tenacia e la sua disperazione per tutte le
sofferenze subite. Viaggeremo con Constance tra Francia e Inghilterra, lasciando
l’amore alle spalle per una causa che, oggi, pochi sarebbero in grado di
sposare. E, infine, assisteremo alla crescita di Emilie, la scoperta delle sue
potenzialità nascoste; la vedremo prendere in mano la sua vita e portarla
finalmente nella direzione giusta. Altri personaggi saranno comparse e
protagonisti di questa storia coinvolgente ma non è giusto togliere il piacere
di una buona lettura! Ho amato e letto tutto d’un fiato questo romanzo. Lo
stile della Riley è fantastico, le parole scorrono velocemente sotto al nostro
sguardo ed è davvero difficile staccare gli occhi dal libro.
Scritto da una donna per le donne, oserei dire! Spesso ci
convinciamo davvero di essere il “sesso debole”, incapaci di portare la nostra
vita ad alti livelli. Spesso sono gli uomini a manipolare abilmente la nostra
mente e a installare nel nostro cervello convinzioni sbagliate, dubbi,
insicurezze che non ci appartengono. “La luce alla finestra” è un libro che può
davvero ricordarci il nostro valore, le nostre potenzialità, la forza che ogni
donna ha e spesso dimentica di avere. Ho sempre creduto che i libri siano il
mezzo per scavare nella nostra anima, il modo per portare alla luce difetti che
ci rifiutiamo di accettare e correggere. Questo libro mi ha fatto capire che,
anche quando si è nel buio più totale come Sophia, ci sarà sempre una luce pronta
a scaldarci e a farci tornare la forza di combattere e spesso è proprio nel
posto dove ci scordiamo di cercarla: dentro di noi.
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